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La Pieve di Montefiesole

Cronaca e storie viste dai Pievani di Montefiesole

I Pievani rettori si dimostrano ottimi cronisti e storici, allontanando da noi, se ancora l'avessimo, l'idea dei curati di una chiesetta in campagna.

Vediamo la cronaca:
..ricordo.. come il 3 al 4 novembre dell'anno 1844 fu giorno di lutto e della massima tristezza. Incominciò a piovere la mattina del 3 circa le 10, con un vento libeccio che scaricò tant'acqua nella provincia del Mugello, che il fiume Sieve alle 5 della mattina del 4 aveva braccia 18 d'acqua, sfiancò al Pontassieve il Nuovo Ponte, atterrò case nel Mugello, alla Rufina ed in tutto il corso fino Firenze e trovato l'Arno semipieno alzò in Firenze , specialmente in Borgognissanti circa tre braccia cagionando danni incalcolabili. Perirono in Firenze circa 10 persone e a proporzione che scemava la Sieve cresceva l'Arno sicchè l'inondazione a Firenze si mantenne alla medesima altezza per intiere ventiquattro ore e la gente andava con foderi e barchetti a portare il pane alle case per soccorrere coloro che erano serrati nelle case dall'acqua.
Dopo l'inondazione pochi anni venne un forte ghiaccio che seccò gli olivi nel piano e alla prima costa, vale a dire fino a verso la Piè Vecchia ma in breve tempo avevano rimesso cosė bene che si sperava dopo 3 o 4 anni volessero tornare come prima; ma si rinnovò due anni dopo e cagionò assai più danni della prima volta.
Questa seconda volta non diedero più speranza alcuna e convenne nei giorni tagliare le piante al terreno che dal ceppo ributtarono polloni che sembrando sulle prime voler presto rimarginare il danno cagionato dal ghiaccio non conclusero niente in sostanza, e meglio fu piantare dei nuovi olivi, che perdere il tempo invano coltivando i vecchi.

E ora la storia:
..previa l'elezione al Pontificato del cardinale Giovanni Mastai Ferretti di Senigallia, successe nello scorso anno 1846 dai R.Governi Italiani furon concesse ai rispettivi popoli delle Riforme come l' istituzione della Guardia Nazionale e si giunse fino a concedere la Costituzione. Il Re di Napoli, che l'intese meglio degli altri , concedé gratis ai suoi popoli che alzarono il capo dalle Palle di Cannone, bombardò la Città ecc.ecc.:in forza di tali concessioni i Popoli e specialmente i Liberali, alzarono si alto la testa, che gli riuscì di fare scendere dai loro Troni il Papa, il Granduca di Toscana ecc. ed i popoli proclamavano in pubblico la Repubblica.
Dopo la Pasqua del 1849 fu nuovamente rimesso il Governo di Leopoldo II. Vennero in Toscana gli Austriaci e a Roma i Francesi. Tornarono le cose vecchie in pieno vigore e del nuovo non ci restò che una doppia imposizione sì prediale che personale.
Pio IX ,che tale fu il nome che aggiunse il Mastai nel salire al Pontificato fù l'idolo degli Italiani fino al 1849, dopo il qual tempo divenne lo scherno di tutti (eccetto i buoni) e questo vi fu il frutto che Egli riportò dalle riforme concesse in tempi non adattati, né maturi per quelle.
Egli lo fece però con cuore buono.

Una sintesi niente male per un periodo storico che ha smosso fiumi d'inchiostro.