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La Pieve di Montefiesole

Cenni storici

Nel 1190 la Chiesa viene menzionata come "collegiata", cioè destinata ad accogliere un collegio o capitolo di canonici e di dignità inferiore solo alla cattedrale e alla basilica . Praticamente una sede vescovile senza vescovo.

Dedicata anche a S. Giovanni ed elevata a Pieve nel 1291 è, a dire del Pievano Fini, "come fama la prima fra l'antiche pievi della Diocesi Fiorentina".
Forse c'è dell'enfasi, influenzata dalla bellezza della posizione che, come dice Italo Moretti è "tanto suggestiva che ha fatto supporre come antichissima la destinazione del sito a riti sacri".

La bellezza del posto e l'antica datazione non sono tuttavia sufficienti a spiegarne l'importanza attribuita, se non s'introduce una riflessione storica.
Nel medioevo il plebato (o piviere), cioè il territorio e il popolo della pieve, venivano considerati, nel contado fiorentino, come la circoscrizione amministrativa di base del territorio.
Al plebato (da plebs =popolo) pertanto erano demandati anche compiti laici fra i quali, ad esempio, quelli connessi alla viabilità.

Le Pievi erano responsabili della manutenzione e conservazione delle strade che attraversavano il loro territorio. In questo modo alla funzione laica si sommava quella religiosa per l'ospitalità; offerta ai pellegrini medievali.
Questa funzione era così importante da essere definita "pontificia". (Moretti/Ferrini Le antiche leghe)

Nella Pieve di San Lorenzo a Montefiesole questa funzione, si esprimeva al più alto livello: il suo plebato, comprendendo anche le Pievi di S.Piero a Strada con Santa Maria in Arata, Santa Lucia alla Pievecchia e S. Niccolò a Vico oltrepassava il fiume, generalmente considerato invece un confine.
La Pieve aveva quindi l'onere della manutenzione del cruciale attraversamento della Sieve al ponte di Vico, sull' antichissima via dei Setteponti che, di pieve in pieve (Diacceto, Pitiana, Cascia, Sco, Propina, S.Giustino, Galognano) si snodava lungo le pendici del Pratomagno fino ad Arezzo.(Moretti)