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Montefiesole nella storia

Reperti etruschi e romani

Gli Etruschi per i loro insediamenti sceglievano luoghi salubri e meglio difendibili rispetto alle pianure, ma quasi certamente erano spinti anche motivi di culto per acque e boschi.

A nord est di Montefiesole si trova il notissimo Lago degli Idoli. Situato sul Monte Falterona, quasi alle sorgenti dell'Arno, il laghetto fu scoperto casualmente nel 1838. Oggi prosciugato, racchiudeva centinaia di bronzetti con raffigurazioni anatomiche o umane a figura intera o di animali ivi gettati fin dal V secolo a.C. a scopo votivo o propiziatorio.

Reperti etruschi sono stati trovati sulla cima di Monte Giovi, ora conservati nel museo di Fiesole; interessante la zona archeologica del Poggio di Frascole (Dicomano) dove non solo è stata recuperata una bellissima stele di figura virile in posizione di comando, ma addirittura è affiorata un'intera struttura fortificata.

Ma anche nelle immediate vicinanze di Montefiesole, nei pressi della colonica del Podere Pratello durante lo scavo di un laghetto artificiale sono emerse tracce di un edificio e numerosi pezzi di ceramica mostrati a V. Ferrini, dall'ultimo pievano di Montefiesole, prima dell'unione di quella pieve con quella di Doccia.

Dal bivio di Montefiesole per Tassinaia, prendendo a destra la strada vicinale in direzione Cafaggio, oltrepassato un vecchio Tabernacolo (detto anche Madonnino), dopo poche centinaia di metri si giunge ad uno spiazzo dove nel 1984 sono stati rinvenuti resti di un edificio etrusco, pezzi di ceramiche, ossa umane e una punta di freccia di ferro.
Nella medesima area si trovava la chiesetta di S. Quirico Martire che dà il nome al luogo; fino ad un secolo fa, il luogo era segnato da una croce e da poche pietre, di cui oggi non rimangono tracce (Puccioni).

Nella stessa sommità di Montefiesole, dove la tradizione vuole la presenza di un tempio romano, sono state trovate tracce etrusche.
Infatti, recenti scavi archeologici sulla cima del colle alla ricerca dei resti di un castello medievale di cui restavano poche pietre, hanno individuato mura etrusche negli strati più profondi.
Nella relazione dello scavo a firma dei Professori dell'Università di Siena C. Tronti e R. Francovich, rispettivamente direttore degli scavi e co-direttore scientifico, si legge fra l'altro "coperti dai livelli bassomedievali, sono stati rinvenuti due muri che formavano un angolo retto costituiti da pietre di grandi dimensioni (90x40 cm.circa) … queste strutture murarie per la forma e la composizione degli elevati, per la presenza di ceramica a vernice nera e di orli di grandi contenitori con impasti molto grezzi, sono databili orientativamente all'età etrusca (VI-IV secolo a.C.)".

Verso Casa Varinaldi, sotto il Poggio di Pitella, sono state localizzati resti archeologici di edifici del periodo etrusco, a cui sono poi subentrate presenze romane.

A Montefiesole, l'area di villa Strozzi, oggi inglobata nella fattoria di Lavacchio, doveva essere abitata anche in epoca romana: "nel secolo scorso nelle vicinanze della villa furono dal marchese Strozzi rintracciati avanzi di antichità e operati degli scavi" (Niccolai "Guida del Mugello", ripresa da Ferrini).

Tracce riferibili al periodo romano, in genere tegole, pezzi di ceramica e terracotta, sono spesso state riportate alla luce perfino dalle arature dei campi, come a Doccia, nelle vicinanze della pieve di S. Andrea.

Nel podere di Luco si trovano resti di strada, comunemente considerata d'epoca romana.

A Sieci, durante i lavori per la ferrovia, vennero alla luce strutture di una grande villa romana del I secolo a.C.